L'AGAPORNIS SWINDERNIANA
Dello Swinderniana sono
riconosciute due razze geografiche: 1. Agapornis Swinderniana s., che ha per
habitat la Libería ed è noto come Agapornis a collare nero di Swindern; 2.
Agapornis swinderniana zenkeri, che abita il Camerum e le zone ccntrali dell'ex
Congo belga, noto come Agapornis a collare nero di Zenker. Una terza
razzaI'Emini proposta dal Peters, trovata nell'Ituri e nel Semiliki fu nel 1939
respinta dal Chapin.
Dati somatici Swinderniana:
sessi uguali, taglia cm 13,50,
iride gialla, beoco nero corno, piedi grigi scuri; corpo: verde sporco più
chiaro sulle guance e nelle parti inferiori; gola giallastra; collare:
all'altezza delle spalle uno stretto collare nerO marginato, verso il dorso, da
una fascia giallo cromo che sfuma nel verde; groppone: parte bassa del
g~roppone, e copritrici superiori della coda, blu btillante; ali: penne primarie
scure e verdi i vessilli esterni; copritrici primarie nere e verdi le copritrici
interne; coda: penne centrali verdi, talvolta con una macchiolina rosso arancio;
penne laterali rosse alla base con barra nera e punte verdi. Giovani: hanno
colori più confusi, meno briHanti e sono privi di collare; hanno anche il becco
più pallido. Zenberi: è leggermente più grande dello Swinderniana, ha la fascia
sotto il collare rosso arancio anziché giallo cromo ed il verde del corpo più
brillante. Lo Swiinderniana è il solo Agapornis con becco nero e senza alcuna
decorazione dell'occhio (anello nodo o piumato). Il colore blu del groppone e
della coda è il più brillante delI'intero genere mentre la coda è tanto corta
che le ali, chiuse e raccolte sul groppone, ne raggiungono la punta. Il nome
scientifico gli deriva dal dr. Swinderen, svedese, il cui nome è stato
evidentemente storpiato dalla prima pubblicazione scientifica sull'uccello ed è
poi rimasto tale. Nessuna esperienza sulla sua vita in cattività Nessun amatore
ha mai visto e posseduto vivo questo Agapornis, di cui si può parlare solo dal
nunto di vista ornitologico e per i futuri ornicoltori che, per essere più
fortunati degli attuali, devono risolvere problemi di ambientamento ritenuti
estremamente difficili e problematici. Benché riportato in diversi lavori, i
suoi disegni e le sue foto derivano molto probabilmente da pelli conservate in
qualche museo di storia naturale e non da uccelli in carne e ossa che sono stati
pochi a vedere, studiare, osservare per qualche giorno in cattività. Entrambe le
razze vivono in foreste sempreverdi folte ed inaccessibili, della Liberia, Congo
e Camerum senza alcuna possibilità di vita comune e di contatti, pur avendo
sviluppato molti costumi di vita similari, in particolate per l'alimentazione
prediligendo, entrambe, i fichi selvatici ohe sembrano indispensabili alla loro
sopravvivenza. Collezionisti che hanno avuto a che fare con questo Agapornis
riportano d'aver rinvenuto nel suo stomaco sementi di fico e rimanenze di
insetti e larve che devono considerarsi alimenti molto specializzati, non
rinvenibili fuori del loro ambiente e non accessibili all'amatore europeo. Ma è
anche interessante sapere che nel distretto di Ituti è opinione diffusa che il
pappagallino predilige i campi di riso, i semi di sesamo ed è stato ammazzato a
fucilate mentre si cibava di pannocchie di mals allo stato lattiginoso. Nessuna
possibilità di farlo sopravvivere in prigionia se non riusciremo a reperire un
alimento idoneo E.N.T. Vane riporta nel suo libro il passo di una nota apparsa
nell'Ibis del 1948, di Certo R.E. Moreau, relative alle confidenze fatte da
Padre Hutsebout, che operava in una missione del Congo, a Mr. J.M. Vrydagh sulle
sue esperienze col Swinderniana. Egli ammetteva che non gli era mai riuscito di
mantenere in cattività questo pappagalletto che per il tempo in cui poteva
offrirgli dei fichi selvatici di cui si cibava in libertà. Egli aveva anche
tentato di mescolare a questi fichi un piccolo miglio locale (leusine) per
abituarlo a questo alimento ma senza successo infatti non toccava i semi di
alcuna graminacea, mentre becca le noci di palma ed altre noci, ma senza fichi
muore nello spazio di 3-4 giorni. Lo Swinderniana non mangia tuttavia i fichi
alla maniera degli altri frugivori ma pela e spacca il frutto per beccarsi
rapidamente i piccoli semi dell' interno. Quindi non è un frugivoro rnq un
granivoro, sia pure speciale che non riusciremo mai a portare fuori dalle sue
fitte foreste sempreverdi, dove i fichi che predilige sono disponibili tutto
l'anno, a meno di non riuscire a sostituirli con alimenti altrettanto graditi e
nutrizialmente validi come pare siano quelli che preferisce in natura. Nessuna
notizia sulle abitudini riroduttive Allo stato libero lo Swinderniana
s'incontra, anche lontano dalle sorgenti d'acqua, in gruppetti da 5 a 12
soggetti Ha un breve ed aspro richiamo che emette anche in volo o quando devasta
gli alberi di fico. Non si conosconO le sue abitudini di nidificazione, che
avvengono nell'interno della foresta, né le fasi di sviluppo dei piccoli e la
loro alimentazione, si sa soltanto che i novelli non mutati hanno colori e
collare meno distinti ed intensi degli adulti, ossia poco o nulla come guida per
gli ornicoltori che avessero la fortuna d'imbattersi in questo misterioso
Agapornis.
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