La nidificazione dei roseicollis, dei fischer e dei personata di L Socci
L'allevamento di queste tre specie di Agapornis non presenta alcuna difficoltà: in
un anno da tre coppie in mio possesso, una per specie, sono nati 35 soggetti.
D'inverno è bene togliere il nido altrimenti la coppia si riprodurrebbe senza
soluzione di continuità. Il nido deve essere del tipo a cassettina delle seguenti
dimensioni: 20x20x25 con foro d'ingresso di diametro 4 cm. In mancanza di
materiale adatto, o di quantità insufficiente, l'inseparabile, per la costruzione del
nido, non esita ad usare per la bisogna pezzi di mela, ossi di seppia, pezzi di carta
e tutto ciò che gli capita a portata di becco. Occorre, quindi, mettere a
disposizione della coppia molto materiale, erba e rametti verdi. Per i roseicollis,
che usano portare il materiale nel nido infilandolo preventivamente nelle ali, è
bene fornire molto più materiale, in quanto, quello che l'uccello perde nel tragitto
e nello sfregamento al momento dell'ingresso nel nido, quasi mai viene
recuperato.Per la costruzione del nido le tre specie si differenziano notevolmente:
- i fischer creano 2 stanze, di cui una d'incubazione; - i roseicollis si accontentano
di uno strato soffice, ma quasi piatto; - i personata accumulano tutto ciò che è a
loro disposizione, arrivando a riempire completamente il nido, lasciando soltanto
una piccolissima camera d'incubazione. Per l'alimentazzione consiglio (per 1 Kg.
): miglio 4 hg. scagliola 3 hg. Girasole 2 hg. avena 1/2 hg. canapa 1/2 hg. A parte
una ciotolina di mais, sempre a disposizione frutta, verdura, grit, osso di seppia,
pastone all'uovo, spighe di panico. L'osso di seppia, sempre gradito, è
letteralmente preso d'assalto alla nascita dei piccoli. Non ritengo sia utile
spruzzare l'acqua nel nido per aumentarne il grado di umidità all'interno (umidità
che dovrebbe favorire la schiusa). Infatti, l'inseparabile usa, per ovviare ad un
eventuale abbassamento del grado di umidità nel nido, parte della verdura che
dispone intorno alle uova. Sarà quindi la verdura, nel suo lento asciugarsi a
trasmettere l'umidità (in questo caso costante nel tempo) neces saria per una
migliore schiusa, che avviene generalmente intorno al 28° giorno dopo la
deposizione del l° uovo. I piccoli abbandonano il nido non ancora autosufficienti
verso il 35° giorno di vita, ma soltanto dopo altri 15 giorni si possono considerare
autosufficienti e si rende necessario dividerli dai genitori, specialmente se questi
si apprestano ad una nuova cova. Il corteggiamento è identico per le tre specie e
si svolge come segue: il maschio si porta accanto alla femmina, ruota su se
stesso diverse volte grattandosi ripetutamente la testa, poi esegue con la stessa
un movimento di rigurgito e passa alla femmina parte del cibo già parzialmente
digerito, generalmente dopo avviene l'accoppiamento che si protrae per diverso
tempo raggiungendo, cronometro alla mano, anche 10 minuti. Vengono deposte
dalle 4 alle 6 uova, ma non è rara la deposizione di 8 uova (che vengono deposte
a giorni alterni). E' facile intuire come per covate così numerose sia di fatto
impossibile che tutti ed 8, una volta nati, arrivino all'autosufficienza. Infatti tra il
primo e l'ultimo nato intercorrono più di 10 giorni. Per covate meno numerose,
invece, l'inseparabile una volta nato ha il 95% delle probabilità di arrivare
all'autosufficienza. Diversa, e molto più bassa, è la percentuale delle schiuse che,
usando anche tutti gli accorgimenti, non supera 1'80%. L'embrione per il 15%
arriva al suo massimo sviluppo, poi s'arresta e muore; per il restante 5% dei casi
ho riscontrato uova chiare. Per i roseicollis, almeno per la mia esperienza, la
percentuale di mortalità dell'embrione è nettamente inferiore alle altre due specie.
Gli inseparabili amano bagnarsi sempre, è importante però mettere a loro
disposizione giornalmente il bagno durante il tempo del-le cove, in quanto in
questo periodo ha due finalità: la prima è quella di ritemprare la femmina dalle
fatiche che sta sostenendo, a seconda è quello di trasmettere, una volta rientrata
nel nido, umidità alle uova tramite il piumaggio non ancora completamente
asciutto. L.Socci - da " Il Momdo degli Uccelli" organo ufficiale dell'A.N.I.E.I.
Associazione nazionale indigeni esotici e ibridi - 1977
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